Greenway del Sile e laguna di Venezia: seguendo l'acqua
Maggio 2022.
Treviso è una cittadina gradevole e allegra, con le sue piazze, strade e viuzze piene di caffè e trattorie, cinta e attraversata dai tipici canali e lambita dal fiume Sile.
Da qui partiamo con le due bici gravel che ho assemblato nell'ultimo anno. E' venerdì, ci muoviamo verso le 10,30, dopo il mio solito caffè americano condito da un numero imprecisato di brioches. Seguiamo l'intera greenway del Sile, una bella ciclovia che costeggia interamente il corso del fiume, ansa dopo ansa, sempre in sede protetta, su argini, strade ghiaiate, sentieri in terra battuta, per terminare la prima tappa, dopo circa 80 km, a Treporti, nella lunga penisola che separa la laguna di Venezia e l'Adriatico.
Il giorno dopo divaghiamo, persi e presi dal paesaggio, nelle stradine e sentieri che, lungo le barene della laguna di Venezia ci portano a Lio Piccolo, un minuscolo insediamento, relitto di altri tempi.
Da Punta Sabbioni ci imbarchiamo, dopo un'attesa di quasi due ore, dato che ogni barca porta la massimo quattro biciclette, per l'isola del Lido, sede del film festival di Venezia; isola dai due aspetti: mondana, per i suoi grandi storici alberghi di lusso, ma contemporaneamente ancora capace di offrire spiagge semideserte lungo i murazzi che la difendono da moti del mare, dove qualcuno ha costruito, con i relitti portati dalle onde, una serie di capanne alla Robinson Crusoe.
Dal Lido traghettiamo sull'isola di Pellestrina, strettissima, lunga, popolare, quasi interamente occupata dalle vecchie colorate case dei pescatori. L'ultimo vaporetto, dopo un'altra ora di attesa sempre per la scarsità di posti per le bici, ci porta a Chioggia, bellissima piccola Venezia, traguardo finale della seconda tappa del viaggio, dopo aver percorso poco meno di 60 km lungo i rettilinei delle due isole che abbiamo attraversato da nord a sud.
Il terzo giorno da Chioggia risaliamo lungo le stradine e le alzaie che seguono prima il fiume Bacchiglione, poi il Brenta e infine attraversati i paesi di Mira, con le sue ville signorili che si specchiano nel fiume, Mirano e altri centri minori intersechiamo la ciclovia Treviso - Ostiglia, vecchio tracciato ferroviario recuperato a ciclabile e torniamo, dopo aver percorso in giornata circa 90 km, a Treviso, dove avevamo lasciato l'auto giovedì sera.
Un giro ad anello di tre giorni lungo oltre 200 km prevalentemente in gravel, single track e solo per un terzo su asfalto, quasi sempre in sede protetta o su strade poco o nulla trafficate. Nel verde intenso, con l'acqua a destra, sinistra, di fronte, attraversando paesini sospesi nel tempo e nello spazio, con lo sguardo che spazia negli ampi spazi della laguna.
Lio Piccolo: minuscolo paesino perso nelle barene lagunari, conta 22 abitanti residenti, qui il tempo si è fermato.
Lio Piccolo, borgo nella laguna, risale al 1600 circa
Si ritorna verso Treviso, ci aspettano quasi 90 km, le pecore come noi costeggiano il Bacchiglione
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